Emergenza Covid-19: peggiorano i ritardi di pagamento delle imprese nei settori industria e commercio all'ingrosso
giovedì 6 agosto 2020Al 30 giugno 2020 cominciano ad evidenziarsi le ripercussioni economiche negative dell’emergenza Covid-19 sulla puntualità dei pagamenti delle imprese: le aziende che pagano i fornitori con grave ritardo (oltre i 30 giorni) sono l’11,8%, un dato in aumento rispetto al primo trimestre 2020 (10,6%) e sostanzialmente analogo a quello di un anno fa (11,6%). È quanto emerge dallo Studio Pagamenti, aggiornato ai primi sei mesi del 2020, realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information.
Inizia tuttavia a vedersi qualche lieve miglioramento, soprattutto per le microimprese, che fanno registrare una maggiore stabilità per i pagamenti a scadenza. Il Nord Est e il Nord Ovest del Paese hanno registrato l’incremento più elevato di ritardi gravi rispetto al trimestre precedente (rispettivamente 16,7% e 13,3%), mentre a livello settoriale aumentano i ritardi gravi per Industria e Commercio all’ingrosso.
Oltre la metà delle imprese (53,2%) adempie i propri obblighi di pagamento con un ritardo massimo di 30 giorni (54,5% lo scorso trimestre). Alcuni settori mostrano però i primi segnali di sofferenza: l’industria, dove i pagamenti in grave ritardo crescono, rispetto al trimestre precedente, del 23,2%, il commercio all’ingrosso (+11,5%), i servizi (+7%), le costruzioni (+5%). In altri segmenti, come i servizi finanziari e il settore rurale, caccia e pesca, i ritardi gravi non sono aumentati.
Nonostante il Nord Est e il Nord Ovest del Paese abbiano registrato l’incremento più elevato di ritardi gravi rispetto al trimestre precedente (16,7% e 13,3%), il Nord Est si conferma ancora l’area geografica più affidabile, con il 7,7% di pagamenti oltre i 30 giorni, mentre il Sud e le Isole sono le zone dove le imprese continuano ad incontrare maggiori difficoltà, con il 18,9%. Con il 21,8% di imprese che effettuano i pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo, la Calabria, pur essendo la regione con il maggiore decremento (-1,8%) di ritardi gravi rispetto all’ultimo trimestre del 2019, divide con la Sicilia la prima posizione nella graduatoria regionale, mentre la Campania (19,5%) è terza.
Lo Studio di CRIBIS rileva che le regioni con meno ritardi gravi sono nell’ordine il Trentino Alto – Adige (6,2%) e le regioni più colpite dall’emergenza sanitaria, cioè Lombardia (7,4%), Emilia-Romagna (7,6%) e Veneto (8%) che, rispetto al trimestre precedente, perde due posizioni.
A livello provinciale, il podio delle meno virtuose vede Trapani, Reggio Calabria e Palermo nelle prime tre posizioni, seguite da Crotone e Messina. Quelle con meno ritardi gravi sono invece Brescia, che scavalca Sondrio e Bergamo (rispettivamente prima e seconda nel trimestre precedente), seguite da Lecco e Trento.
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